La festa della Befana mi rimanda a quand’ero bambina.
Il profumo del brulè, caldo e speziato, la pinza sfornata dalla stufa crepitante dopo la lunga cottura, il falò imponente che diventava messaggero del futuro anno, l’attesa di quella vecchietta che incuteva paura ma anche ammirazione… E quella calza piena di leccornie che nascondeva il “premio” per aver fatto la brava.
Forse i ricordi di questa ricorrenza sono ancor più vivi di quelli natalizi, vestiti da un’aurea magica e misteriosa.
Oggi la mia cucina è ritornata un pò bambina. Amo lasciare aperta la porta di dialogo con questa parte di me, non dimenticare che la razionalità deve essere supportata dai sogni e dalla capacità di guardare con stupore alla vita.
E una piacevole visita di questi giorni ha ravvivato questa energia: Orsola.
Una cara amica, dal grande cuore e dal profondo talento. Le nostre strade apparentemente così distanti in realtà hanno una profonda radice comune.
Un comune denominatore che diventa anche il nostro augurio quotidiano.
Lascio quindi la parola ad Orsola …
“Cibo e favola.
Cosa possono avere in comune?
Apparentemente nulla, ma se spostassimo il punto di osservazione scopriremmo il loro ingrediente qualificante.
Il cibo è come scrivere una favola dei sensi. Cucinare è mettere in gioco i molti livelli dell’esistenza e dei sentimenti: è dare amore, è donare il proprio cuore, è creare benessere per tutti. Un atto d’amore che parte da noi per raggiungere l’altro.
Il cibo è racconto di vita. Un piatto racconta una storia illustrata quanto un libro di favole. E’ esprimere se stessi incontrando gli altri e il mondo. Ogni pietanza, ingrediente ha una sua storia, un suo preciso profumo, colore, aroma, principi attivi …racconta un’emozione, parla della terra e ritorna a noi in un ciclo naturale.
Forse l’ingrediente più importante, per qualsiasi tipo di ricetta, è saperci mettere il cuore.
“Il cuore non si compra, non si vende… ma si regala” mi piacerebbe pensarla come ricetta per il nuovo anno. In realtà è il messaggio della mia semplice e romantica favola “L’orco e la pulce bianca” scritta ed illustrata per nutrire i cuori pulsanti dei più piccoli e non solo.
Il mondo ha fame d’Amore. Stiamo perdendo il valore dell’essenziale e facciamo fatica a cogliere il significato reale delle piccole gioie e gesti quotidiani. Viviamo ovattando i sensi e la capacità di amare davvero. Ci concentriamo sull’avere e sull’apparire. Crediamo che la felicità sia fuori, nelle cose che ci circondano. Ma tutto invece parte dall’essere, tutto parte da noi e da ciò che sentiamo vibrare nel cuore. Il dono che ognuno di noi ha ricevuto.
Donare il proprio cuore a qualcuno che si ama, a chi si vuol davvero bene o per renderlo felice, è il gesto più magico e nutriente che possiamo offrire. Non importa se lo facciamo attraverso un piatto che prepariamo, un libro illustrato, un semplice sorriso. Dare senza aspettarsi nulla alimenta l’Amore in noi e negli altri.
E’ ciò che ho voluto raccontare nella mia favola, dandole ancor più senso attraverso una campagna crowdfunding di raccolta pre-ordini del libro. La mia quota d’autrice sarà devoluta all’Associazione Onlus Gaslini, l’ospedale per i bambini.